La storia della Semana Santa a Malaga ha origini molto antiche. La Semana Santa di Malaga è una delle manifestazioni più importanti in tutta Spagna. Ha inizio la Domenica delle Palme (Domingo de Ramos) e termina il giorno di Pasqua (Domingo de Resurreción). In questo articolo troverete una breve storia della Semana Santa di Malaga, a partire dal 1487 fino ad arrivare ai giorni d’oggi.
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La storia della Semana Santa di Malaga inizia nel 1487, quando i Re Cattolici entrarono a Malaga, dando così modo alla città di entrare a fare parte della Corona di Castiglia. I Re Cattolici (Los Reyes) fondarono quindi delle chiese e dei conventi con immagini sacre che i malagueñi “adottarono” sin da subito. La mancanza di associazioni o di cooperative in quell’epoca fecero in modo che si fondarono in tempi brevi delle confraternite (cofradías) e hermandades proprio attorno a quelle immagini sacre come Gesú Cristo e altri santi. Le cofradías erano chiamate “di penitenza” e uscivano durante la Semana Santa in due gruppi: los flagelantes (i Flagellanti) ed i los de luz (della luce). Il gruppo de los flagelantes è stato proibito alla fine del 17esimo secolo, mentre è sopravvissuto il gruppo de Los de la Luz fino ai giorni d’oggi.
Le confraternite hanno avuto degli alti e dei bassi durante gli anni, soprattutto durante la guerra di indipendenza. Nel 1927, 12 confraternite si raggrupparono per avere un peso nella società malagueña in maniera da avere delle regole, ma anche (e soprattutto) dei vantaggi economici. La Agrupación de Cofradías de Málaga è la prima associazione del genere che si crea in Spagna con questo scopo.
Nel 1931 però, con l’inizio della Repubblica, vengono sospese tutte le attività delle confraternite e durante quegli anni vennero dati a fuoco diversi conventi e tolte alcune ricchezze alla Chiesa. Nel 1935 alcune confraternite si uniscono e scendono in piazza (da qui prendono il nome di confraternite “las valientes”). Nel 1936 scoppia la guerra civile e nel 1937 le truppe di Franco fondarono il cattolicesimo nazionale. Grazie a questa nuova ondata positiva per i cattolici, riaffiorano le confraternite. Negli anni successivi nelle processioni vennero aggiunte delle parate militari per mostrare la loro unione con l’esercito franquista.
Sono due gli aspetti molto importanti da tenere in considerazione e che hanno conferito tutta questa importanza ai troni Malagueños: Il primo è stato quello di mostrare la vittoria del cattolicesimo contro l’ateismo repubblicano. Il secondo aspetto fondamentale è lo scontro fra le confraternite e la stessa Chiesa, dovuto ai vari disagi che le confraternite causavano durante la Semana Santa. Ciò fu il motivo per il quale le confraternite iniziarono a montare troni in tinglaos, ovvero montate su strada e coperte di tela. Non dovendo più uscire delle chiese, i troni non avevano più limiti di dimensioni e quindi si poteva dare libero sfogo alla creatività, costruendo così degli enormi, sfarzosi e sontuosi troni. A partire da quel momento le confraternite hanno avuto sempre più successo e anche potere economico, tanto che oramai quasi tutte hanno una “casa de la hermandad”, ovvero un edificio dove i troni vengono “parcheggiati” tutto l’anno. Alcune di queste “case” sono diventate anche dei musei da poter visitare durante tutto l’anno.